Recenti statiche hanno affermato che 4 italiani su 10 soffrono di allergie al polline o raffreddore da fieno.
Questi disturbi, di norma, si manifestano durante l’età scolastica o dopo.
Le persone allergiche reagiscono a uno o più tipi di polline, ma solitamente con maggior frequenza alle graminacee.
Le cause di questa reazione ai pollini, può essere trasmessa molto spesso geneticamente.
La reazione allergica è causata dall’inalazione di pollini durante il periodo di fecondazione delle piante.
Si distinguono tra impollinazione entomofila ad opera degli insetti e anemofila affidata al vento, quest’ultima causa le allergie.
I sintomi più frequenti sono raffiche di starnuti, rinite, prurito al palato e naso, occhi che prudono e lacrimano.
Inoltre il muco accumulato nei seni paranasali può causare dolori mandibolari e alla testa.
Nel caso l’allergia non venga curata può portare allo sviluppo di asma allergica.
La diagnosi può avvenire solo effettuando un’amnesi completa con test ematici e/o cutanei.
Alcuni consigli per ridurre i disturbi dell’allergia:
- Montare un filtro antipoliine in auto;
- Lavare i capelli prima di andare a dormire;
- Durante la stagione dei pollini arieggiare solo brevemente;
- Durante le giornate secche e ventose, quando è più alta la concentrazione di polline, stare poco all’aria aperta e proteggersi sempre dagli occhiali da sole;
- Lavare spesso i pavimenti, ma evitare l’utilizzo dell’aspirapolvere che potrebbe sollevare particelle allergizzanti;
- Evitare di uscire di casa dopo un temporale, l’acqua rompe in frammenti più piccoli che raggiungono più facilmente le vie aeree;
- Evitare di viaggiare in macchina con il finestrino aperto, ma nel caso utilizzare l’aria condizionata;
- Togliere le scarpe quando si rientra in casa e depositarle in un armadio in modo da non trasportare in casa particelle allergizzanti.
Per il trattamento medicale si può ricorrere a farmaci sotto forma di spray nasale, pastiglie o gocce e colliri.
Per combattere efficacemente i disturbi di una pollinosi, è importante concordare una terapia con il medico curante.